Scherzi a parte mi ha dato l’opportunità di tornare dopo quattro anni a Mediaset, l’azienda in cui sono cresciuto e dove ho vissuto i momenti più belli della mia carriera. E questa volta voglio restarci ancora più a lungo».
A parlare così è Enrico Papi: la prima puntata di Scherzi a parte ha vinto la battaglia degli ascolti, con una media di tre milioni e mezzo di spettatori contro i due milioni e mezzo di Sul tetto del mondo, la docu-fiction con Alessio Boni.
Un successo che ha segnato il ritorno di Papi a Mediaset dopo l’avventura professionale sul canale TV8, e che oggi Enrico commenta dicendomi: «Sono sincero: anche se Scherzi a parte è un programma molto amato, non mi aspettavo questo successo».
Uh successo che ha il sapore di un riscatto: nel 2017, Mediaset l’aveva lasciata andare via e adesso è rientrato dalla porta principale, la prima serata su Canale 5…«Per me è piuttosto un cerchio che si chiude, è una ripartenza da quella che per tantissimi anni è stata la mia seconda casa e da cui mi ero allontanato.
Nessuna rivalsa: sono qui perché hanno creduto di nuovo in me, ho firmato un contratto pluriennale, ci sono dei progetti all’orizzonte. Anche se ora sono concentratissimo su Scherzi a parte». Lei che in genere ama lanciare programmi suoi, stavolta ha preso le redini di uno show storico della televisione…
«Sì, ma ho voluto lavorarci per metterci qualcosa di mio: lo scherzo in diretta agli ospiti è una mia idea. E, poi, voglio che alla fine dello scherzo i personaggi sorridano: anni fa fai vittima di Scherzi a parte, mi facero credere che stavo per perdere il lavoro.
Non lo ricordo con piacere, fu un po’ crudele. E dire che a me piace moltissimo scherzare: pensi che quando debuttai in Rai nel 1988, a Fantastico bis, facevo proprio l’autore e attore di candid camera con i passanti della strada. Stavolta però è diverso: faccio gli scherzi ai personaggi dello spettacolo».
E le stelle sono più permalose se rispetto alle persone non famose? «Alcune sono più permalose, altre meno. Poi ci sono quelle che ci firmano la liberatoria per trasmettere lo scherzo solo se gli assicuriamo che non ne usciranno male, come ad esempio Massimo Giletti, che è stato protagonista di uno degli scherzi della seconda puntata. Ormai sono lontani gli anni in cui facevo arrabbiare i miei colleghi della televisione con le trasmissioni di gossip: Papi quotidiani, Papirazzo…».
E se guarda indietro a quando conduceva quei primi programmi, si trova molto cambiato? «Professionalmente no, resto sempre un folle. So che le sembrerà una banalità, ma se mi chiede qual è stato il momento più bello della mia carriera, le dico: ogni volta che si accende la lucina della telecamera. Io sono così. E adesso vivo questo momento di successo con grande soddisfazione». Invece umanamente, Enrico, come è cambiato? «Mi sento diverso: più maturo, riflessivo.
Lo scorso anno ho perduto mia madre. E mi sono sentito molto solo, anche se ho una moglie e due figli che sono tutta la mia vita e che, dopo anni avanti e indietro fra Italia e Stati Uniti, finalmente sono tornati a Roma in pianta stabile». Sa già che cosa la aspetta dopo l’ultima puntata di “Scherzi a parte”?
«A me piace moltissimo la fascia preserale, quella prima del telegiornale della sera: mi piacerebbe trovare l’idea giusta per approdarvi». Dovrà vedersela allora con Paolo Bonolis e Gerry Scotti, che su Canale 5 presidiano ormai da anni quella fascia molto ambita… «Bonolis e Scotti sono due mostri sacri, ma non se la sono mica comprata la fascia preserale. Scherzi a parte, non ci saranno problemi: in televisione c’è spazio per tutti».
La vita privata di Enrico Papi:
Enrico Papi è nato a Roma nel 1965 in una famiglia molto cattolica, motivo per il quale si è diplomato in un liceo classico gestito dalle suore.
Nel 1998, Enrico Papi ha sposato la sua storica fidanzata, Raffaella Schifino. Dall’unione tra i due, sono nati due figli: Rebecca, nata nel 2000 e che oggi ha 20 anni, e Jacopo, nato nel 2008, che invece ne ha 12.
La moglie è apparsa in qualche scatto in compagnia del marito e dei figli, ed è sembrata piuttosto timida e discreta.
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