Ornella Vanoni chi è il compagno Pino Roveredo: età, figli, moglie, carriera, Gino Paoli e vita privata

Milano, 22 settembre 1934: nasce Ornella Vanoni, un’artista dalla carriera sconfinata. Costantemente in attività dal 1956, è senza dubbio una delle migliori e più note interpreti della musica leggera italiana. Giunta alla veneranda età di 82 anni, è alta 171 cm, ha avuto un marito ed ha un figlioCristiano.

Il suo modo di interpretare i brani è un qualcosa di unico, grazie a una timbro vocale inconfondibile. La Vanoni, lungo i decenni ha spaziato in lungo e in largo, affrontando svariati generi e sfumature musicali: va dalle canzoni impegnate della mala alla bossa nova, passando per il soul e il jazz, per poi approdare alla canzone d’autore italiana. Tante anche le storie d’amore che hanno costellato e intrecciato la sua vita: Giorgio SthrelerGino Paoli, Lucio ArdenziHugo PrattDanilo Sabatini

La vita privata di Ornella Vanoni: figli, mariti, e…

Per motivi lavorativi, Ornella Vanoni conosce Gino Paoli, con cui intreccia una lunga e travagliata storia d’amore, che lei stessa definisce ‘un casinoCuriosamente, Ornella Vanoni e Gino Paoli sono nati a un solo giorno di distanza (lei il 22 settembre 1934, lui il 23 settembre 1934). “Non lo possedevo, non lo avevo. Quando non hai una persona sei portato a credere che l’amore più grande sia quello che ti fa soffrire di più”, ha raccontato a Vanity Fair la cantante.

L’ultima «tranvata», così come la chiama lei, Ornella Vanoni l’ha avuta a sessant’anni. «Da artista, sono felice della vita che ho avuto. Ma dall’amore, sono così delusa che sono sola da vent’anni. A sessanta, ho preso una di quelle tranvate. Ho confuso la durezza con la forza. Non voglio neanche nominarlo, era arido e permaloso, io sono ironica, può immaginare il disastro». Ornella, però, non si dà per vinta e, intervistata dal Corriere, rivela la serenità che pervade il suo animo da quando ha messo da parte l’ansia e la gioia che prova nel sentirsi ancora desiderata, amata.

Come da Pino Roveredo, 64 anni, lo scrittore Premio Campiello nel 2005 che la cantante ha conosciuto alla presentazione di un suo libro: «Raccontava dei genitori sordomuti, alcolisti, l’ho abbracciato, gli ho cantato Mi sono innamorata di te».

L’Intervista di Maurizio Costanzo ha rivelato di aver avuto un aborto durante la sua relazione con Gino Paoli.

Non sono mai stai sposati, ma il loro rapporto fu molto intenso; in seguito alla separazione, sono riusciti a mantenere un’amicizia affettuosa. Oggi è molto legata anche alla moglie di lui, Paola.

Ornella Vanoni: vita privata, amori

Ornella Vanoni ha avuto una lunga storia d’amore con il collega Gino Paoli. Nel 1960 si è sposata con il produttore Lucio Ardenzi: la coppia ha un figlio, Cristiano. Tra gli altri grandi amori della sua vita anche il regista teatrale Giorgio Strehler, Hugo Pratt, Francesco Leto.

Ornella Vanoni: il Covid-19

Ornella Vanoni a fine ottobre è risultata positiva al Covid ed è stata lei stessa ad annunciarlo con un post su Instagram: “Mi ha presa, sto bene. Sono asintomatica e quindi ne uscirò prestissimo”. E sempre sul suo profilo social, il 17 novembre ha scritto: “Sono rinata, il covid mi ha lasciata”.

Un nuovo album all’età in cui molte sue colleghe vivono di ricordi. A 60 anni esatti dal suo primo, omonimo disco, Ornella Vanoni toma con “Unica”, 26a raccolta di inediti di una carriera straordinaria che conta oltre 100 album tra antologie, dischi live e cover.

Undici canzoni scritte da alcune delle penne migliori della musica italiana, a cominciare dal “poeta filosofo” Fabio Ilacqua, due volte vincitore del Festival di Sanremo con Francesco Gabbani, prima tra le Nuove proposte e poi tra i Big. E ancora Giuliano Sangiorgi, Renato Zero e Carmen Consoli, che toma a duettare con la Vanoni nel brano “Carezza d’autunno”. Un altro duetto, “Tu Me”, decisamente insolito, vede Omelia accanto alla sua imitatrice Virginia Raffaele. Un album prodotto da Mauro Pagani ricco di brani d’atmosfera, bossa nova e jazz, con al centro sempre la voce inconfondibile della Vanoni.

È il suo primo album di inediti a otto anni da “Meticci (io mi fermo qui)”, che già nel titolo si presentava come il suo disco finale. Che cosa le ha fatto cambiare idea?
«La casa discografica Bmg voleva fortemente fare un disco con me. Io ho detto loro che avevo bisogno di un autore che m’ispirasse e mi hanno subito chiesto: “Conosce Fabio Ilacqua?”».

Uno che ha scritto per Mengoni, Gabbani, Mina e Celentano… «Infatti. E allora prendo la macchina e vado da lui a Varese. L’arte dell’incontro è questa: cercare le persone che ti sembrano giuste. Con Ilacqua ci siamo riconosciuti. Siamo diventati amici, abbiamo gli stessi gusti, le stesse letture. Poi è un tipo fuori dal comune: non ha il telefonino, quando non scrive dipinge e quando non dipinge zappa l’orto. Insieme abbiamo cominciato a mettere giù delle idee. “Isole viaggianti”, una delle cinque canzoni che ha scritto, è un pezzo straordinario. Poi mi chiedono: “Vorresti Gabbani?”».

Come dire di no? «Certo! Mi avevano detto che era timidissimo, invece siamo andati a pranzo insieme, ha riso tanto ed è nato “Un sorriso dentro al pianto”. Poi desideravo un brano di Sangiorgi e lui aveva “Arcobaleno”. Avrebbe voluto farlo lui, ma in quel momento c’era un suo musicista che stava molto male, era triste e non se la sentiva di inciderlo. Allora l’ho fatto io. Renato Zero, invece, autore di “Ornella si nasce”, non aveva mai fatto un pezzo per un’altra persona (in realtà Zero ha scritto canzoni per altri, dalla Berte, a Bindi, a Mina, alla Vanoni stessa, ndr). Volevo che duettasse con me, ma mi ha detto che la canzone era troppo sofisticata per lui. Che dovevo fare? È pure un mio amico!».


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