Ambra Sabatini, record del mondo nei 100 metri: va alle paralimpiadi di Tokyo

Un proverbio degli Inca delle Ande peruviane spiega che «se un uccello senza piume riesce a prendere il volo, nessun condor avrà ali per poterlo raggiungere ». L’ultima prova che gli antichi detti popolari sono davvero una miniera di saggezza e verità è la storia di una ragazza di 19 anni di Porto Ercole, in provincia di Grosseto.

Si chiama Ambra Sabatini, giovane e promettente atleta delle gare di mezzofondo, cui un destino amaro il 5 giugno 2019 ha tentato di renderle impossibile realizzare i suoi sogni. Quel giorno Ambra sta andando a un allenamento, passeggera di uno scooter guidato dal padre Ambrogio.

Nell’altro senso di marcia sopraggiunge un’auto che azzarda un sorpasso, invade la loro corsia e li investe. Ambra si salva grazie al pronto intervento di una pattuglia di vigili del fuoco che passa di lì per caso, meravigliosa coincidenza che rende giustizia a un fato fin lì maledetto, e le blocca l’emorragia della gamba sinistra che rischia di ucciderla. Ma in ospedale la diagnosi è tremenda, le amputano l’arto sopra il ginocchio.

Lì Ambra ha fatto capire a tutti di che pasta è fatta: «Non piangete, mi metterò la protesi più bella e tornerò a correre e a fare bellissimi risultati», ha detto ai genitori allibiti. Il 12 febbraio, a meno di due anni dall’incidente, Ambra ha stabilito a Dubai il nuovo record mondiale dei cento metri categoria T63, quella degli atleti con la sua disabilità. Il 22 e 23 gennaio aveva già dominato i Campionati italiani indoor di Ancona: ed era solo la sua seconda volta nell’importante evento tricolore. «Non posso essere più felice di così. Ho fatto una buona partenza e ho sperato fino al traguardo di stabilire un buon tempo», ha commentato lei a Dubai.

I saggi Inca hanno spinto le sue speranze: Ambra in pista ha staccato alla grande le avversarie e ha fatto fermare il cronometro sul tempo di 14 secondi e 59 centesimi, nuovo record mondiale della specialità. E fa niente se così ha battuto il precedente primato di 14” e 61 che resisteva dal 2015 e apparteneva a un’altra italiana, Martina Caironi: la gloria continua a vestire di azzurro. «Con la sua vittoria il firmamento paralimpico nazionale si arricchisce di una stella straordinaria», ha dichiarato Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico. «Certo che ho avuto qualche momento di sconforto, ma la vita è troppo bella per essere vissuta con rassegnazione.

A volte ci si butta giù per piccole cose e a me ne è capitata una enorme. Mollare lo sport, però, è sempre stato fuori discussione », confessa Ambra. Meno male, perché dal 24 al 5 settembre si svolgeranno i Giochi paralimpici a Tokyo, ai quali Ambra con il record di Dubai si è qualificata e dei quali sarà una protagonista.


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