Flora Canto chi è: età, incinta, Enrico Brignano, figlia, vita privata e programmi Tv

Flora Canto: vita privata

La sua prima storia d’amore raccontata nei rotocalchi del gossip è stata quella con Filippo Bisciglia, conduttore di Temptation Island. I due erano già fidanzati prima che lui partecipasse al Grande Fratello nel 2006, ma proprio durante la reclusione nella casa più spiata d’Italia, lui la lascia per Simona Salvemini. Nel 2007 Flora approda quindi come tronista a Uomini e Donne, il programma televisivo di Canale 5 condotto da Maria De Filippi e sceglie il corteggiatore Francesco Pozzessere. La loro storia d’amore termina a pochi passi dal matrimonio. Le viene in seguito attribuito un flirt con Teo Mammuccari, smentito poi da entrambi.

Brignano ha alle spalle anche il matrimonio con la ballerina Bianca Pazzaglia nel 2008, finito poi nel 2013. L’attore è fidanzato ora invece con Flora, dalla cui unione nel 2017 è nata Martina. Ma come si sono conosciuti i due? La coppia è insieme dal 2014, e sono decisamente innamoratissimi.

Ai microfoni del programma “Vieni da me” condotto dalla Balivo, Flora Canto ha raccontato alcuni aneddoti della loro storia: “La famiglia di Enrico aveva un negozio di frutta, vicino Roma, ed io sono un’amante della frutta. Quando lui ha capito questa cosa, una volta si è presentato con una casetta di fichi, una volta con i mandarini, un’altra con una pianta di peperoni”.

5 curiosità su Flora Canto

– Ha dichiarato che, per farsi perdonare da lei, Enrico Brignano le invierebbe dei mazzi di rose“Dimentica di chiamarmi, forse perché passa troppo tempo al telefono per lavoro. Io me la prendo e lui, per farsi perdonare, mi manda mazzi di rose”, ha raccontato a Grazia.

– Enrico Brignano e Flora hanno ben 17 anni di differenza! Anche per questo a Oggi l’attrice aveva dichiarato qualche tempo fa: “La mia famiglia all’inizio non l’ha presa bene: più grande, separato, famoso. Poi lo hanno conosciuto e hanno visto quanto amore e complicità ci sono tra noi”.

– Ha rivelato all’attore di essere incinta con una sorpresa: “Enrico colleziona modellini d’auto d’epoca, gli ho fatto credere di avergliene comprato uno ma, quando ha scartato il pacchetto, dentro c’erano due scarpine all’uncinetto. M’ha chiesto: “È un portachiavi?”. Gli ho risposto: “No, un portapiedi”. Poi, lacrime di commozione”, ha rivelato a Oggi.

– Non si conosce con esattezza dove Flora e Enrico Brignano vivano, ma si presume sia Roma, città natale di quest’ultimo; anche i loro guadagni non sono conosciuti.

– Qual è la malattia di Flora Canto? Questo si sono chiesti molti suoi fan. Fortunatamente, non è nulla di preoccupante. Nell’agosto 2019 è stata infatti ricoverata per dieci giorni in ospedale per problemi di colecisti, appendice e per un’ernia. In un’intervista a Diva e Donna la bella Flora ha comunque tranquillizzato i suoi ammiratori: oggi sta bene, e anzi è più in forma che mai!

P rimo ricordo di Enrico Brignano dei giorni della quarantena, quando è stato costretto a interrompere le recite del nuovo spettacolo Un’ora sola vi vorrei. «Eravamo tutti presi a cucinare pizze e torte e da ogni parte si leggeva il mantra “Andrà tutto bene”. Finché un giorno ho visto scritto su un muro: “Andrà tutto stretto”». Secondo ricordo: «Roma vuota è stata da una parte un colpo al cuore: la dimostrazione di come siamo poca cosa; dall’altra, “nuda e cruda”, si è mostrata in tutta la sua bellezza. È stata una presa di coscienza “inquietante”, che ha riguardato tutto il pianeta: la Terra è rinata proprio mentre noi stavamo fermi».

Dal 15 settembre, per cinque serate su Rai 2, il comico romano, 54 anni, torna con lo stesso spettacolo che dal teatro si sposta in Tv. Un vero show in diretta che ha il sapore di una sfida, anche legata alla voglia di tornare alla normalità: solo sessanta minuti con i suoi graffianti monologhi legati all’attualità, con la presenza di ospiti, di una band che suona dal vivo e anche del pubblico in studio. «Tutti i professionisti saranno testati per essere certi della loro negatività al virus, mentre il pubblico sarà presente ma distanziato», spiega Enrico. Nelle ultime settimane purtroppo il numero dei contagi è tornato a salire.

Sei preoccupato? «Ovviamente sì, come tutti. Non sono un allarmista, ma credo sia importante correre ai ripari prima che la situazione esploda di nuovo. Mi auguro che, con le giuste precauzioni, che poi sono sempre le stesse – uso della mascherina, mantenere le distanze, lavarsi le mani – riusciremo a venirne fuori il più possibile indenni, in attesa del vaccino». I nuovi focolai riguardano soprattutto villaggi vacanze e discoteche, cioè i luoghi frequentati dai giovani. Cosa ti senti di consigliare loro? «A vent’anni si è poco propensi ad ascoltare: ci si sente sempre invincibili e si sfida tutto e tutti. Eppure i nostri giovani hanno dimostrato durante il lockdown di possedere anche molto giudizio. Perciò dico loro: non vi si chiede di non uscire, ma di farlo con coscienza, per voi e per i vostri familiari.

Sport, musica, passeggiate: con la dovuta attenzione, si può fare tutto». In questi mesi ti abbiamo visto nello spot in cui inviti a non buttare a terra le mascherine. Com’è nato? «Ho la patente nautica e conosco alcuni comandanti della Guardia costiera. Mi hanno detto che cercavano un personaggio per fare questo spot e ho risposto che lo avrei fatto molto volentieri. Trovo un po’ sconsolante che ci sia bisogno di fare pubblicità tutto sommato così “ovvie”, ma finché ci sarà qualcuno dalla coscienza civica così poco sviluppata, non dovremo stancarci di dare il buon esempio». In questo periodo avrai potuto sfogare la tua nota passione per il fai da te. Cosa hai costruito? «Un sacco di cose! Talmente tante che, quando non c’era più niente da fare, ho chiesto a Flora, la mia compagna, di rompere degli oggetti per poterli poi riparare».

Tua figlia Martina ha solo tre anni. Cosa ha capito di quanto sta succedendo? «Per fortuna, a tre anni ti sembra tutto un gioco e l’unica cosa da fare è cercare di spiegare le cose in maniera leggera, ma chiara. Lei ha capito che i grandi devono portare la mascherina perché c’è un virus cattivo (cosa pensi che sia questo virus non lo so…) che vola da una bocca all’altra. Le ho spiegato anche che è per questo che tra grandi non ci si abbraccia più.

Lì si è preoccupata: “Ma a te e a mamma io vi posso abbracciare, vero?”. Sei nato a Roma, da padre siciliano e madre abruzzese. Quali sono i tuoi ricordi più forti legati a queste due regioni? «Più che alla regione, nel caso della Sicilia il ricordo è legato a mia nonna e ai suoi racconti: quando ero bambino, per farmi addormentare arrivava questa donnona che, con un dialetto strettissimo e cantilenante, mi “cuntava” ogni volta qualche episodio de Le mille e una notte. Sarebbe stata un’attrice fenomenale. Dell’Abruzzo, invece, ricordo le estati con i cugini, a correre per le campagne finalmente libero dopo l’anno trascorso in città, le grigliate con gli arrosticini, l’aria di festa che si respirava tra montagna e spiagge». I tuoi genitori, come si dice a Roma, facevano i “fruttaroli”? Ti è mai capitato di dare loro una mano?

«Certo che sì! Ho aiutato molte volte mio padre a scaricare le casse di frutta e spesso restavo con mia madre in negozio a vendere. Solo che chiacchieravo troppo, facevo battute, intrattenevo i clienti. Insomma, vendevo poco e i miei non erano poi così contenti di avermi in frutteria». Ogni tanto pensi a loro mentre reciti? «Prima di entrare in scena, un pensiero va sempre a mio padre, che non c’è più. In qualche modo ce l’ho accanto, lo sento. È sempre stato orgoglioso di me, quindi quando sto per cominciare uno show gli faccio un occhiolino, una cosa tra me e lui, come a dire “Pa’, dai, andiamo pure stasera”. Mia madre invece, a 84 anni, viene a vedere anche più volte lo stesso spettacolo. Credevo fosse per affetto, invece mi ha detto che lo fa perché parlo troppo veloce e una volta sola non le basta per capire tutto…». Hai debuttato in Tv a La sai l’ultima?. Ci puoi raccontare una barzelletta che secondo te farebbe sorridere papa Francesco? «Il Papa è uno molto attento alle spese, a ridurre gli sprechi, quindi secondo me sorriderebbe a questa. Un frate muore e va in Cielo. Bussa alla porta del Paradiso e gli risponde san Pietro: “Chi è?”; “Un cappuccino”. “E chi l’ha ordinato?”».


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